CAMPO DI LAVORO " IO CI STO" A EMMAUS
09/08/2010
Dal 1-8 Agosto 2010, uno dei tre gruppi di Animazione Missionaria dell´Ispettoria Meridionale Salesiana , quest´ anno ha fatto una nuova esperienza estiva: il campo lavoro IO CI STO.
Organizzato da Padre Arcangelo, missionario Scalabriniano, il campo è stato supportato per la parte spirituale, dai salesiani della comunità di Emmaus, che ci hanno accolti in modo splendido, facendoci sentire in famiglia sin dal primo giorno.
A spingerci a vivere questi otto giorni di servizio concreto verso gli ultimi di questa nostra società è stato particolarmente lo studio dei diritti umani affrontato quest´anno nei nostri weekend mensili di formazione.
Il nostro gruppo che comprende ben 20 giovani, con l´aggiunta di due teologi scalabriniani provenienti dal Brasile e dal Messico è stato suddiviso in sei più piccoli per svolgere servizio presso il C.A.R.A per un po´ di animazione agli ospiti; al Villaggio Emmaus dove gomito a gomito con gli accolti si svolgono le varie mansioni richieste di fattoria, cucina, raccolta e trasformazione pomodori etc.; al Conventino dove servendo i pasti ai senza dimora si ha l´occasione di donare loro un sorriso, una parola e un´attenzione particolare; al Ghetto e al Cicerone dove si insegna l´italiano agli immigrati che tornano dal duro lavoro dei campi.
Esperienza molto simile è quella nuova di una vecchia casa colonia alle porte di San Severo dove vivono una trentina di immigrati con tanta voglia di apprendere, socializzare, avere contatto con persone che rendono concrete le loro promesse.
Inoltre un´altra breve,ma intensissima esperienza è stata quella di affiancare per una sera i “Fratelli della stazione” per offrire qualcosa da mangiare e da bere ai senza dimora che si fermano a dormire in stazione, pretesto per cercare di entrare in relazione con loro, conoscerli e ascoltarli.
Ogni singola esperienza, facendoci mettere continuamente in discussione, ci ha dato occasione di conoscere e sperimentare nuovi modi di metterci al servizio.
La giornata si conclude poi con il Focus Group, condivisione del vissuto, verifica dell´impegno e la preghiera della buona notte.
Non si può abbassare lo sguardo e far finta di non vedere quando ti imbatti negli esclusi, non puoi metterti in disparte, perché qualcuno verrà sempre da te a cercarti e dirti "ciao, come ti chiami?".
Allora dovrai alzare lo sguardo e guardare quegli occhi profondi che hai davanti a te, che ti chiedono solo un pò di tempo e attenzione!
Il messaggio che vogliamo lanciare a chi per la prima volta sceglie di condividere questa esperienza è: "non abbiate paura di spendervi, bensì tenetevi sempre pronti a donare una parola, un sorriso, un abbraccio a questi uomini la cui identità è quasi completamente nascosta all´umanità; ci renderemo conto che la diversità viene annullata da una sola parola: AMORE."
Simona, Elisabetta e Antonio.