No all´intervento militare in Libia
14/03/2016
L´Associazione Comunità sulla strada di Emmaus condivide e con
piacere diffonde il comunicato stampa del CNCA a cui aderisce.
No all´intervento militare in Libia
Don Zappolini: “Tutte le missioni militari che dovevano portare
la pace hanno provocato
solo guerre, morti di civili, ondate di profughi e rafforzato il
terrorismo”
Roma, 11 marzo 2016
Il Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA) si
unisce alle tante organizzazioni della società civile che, in questi
giorni, stanno prendendo posizione contro un intervento militare
dell´Italia in Libia.
“Sentiamo parlare di un possibile intervento militare che –
questa volta – dovrebbe riportare l´ordine in Libia,” dichiara don
Armando Zappolini, presidente del CNCA. “Eppure di missioni
militari che avrebbero dovuto produrre pace e democrazia ne
abbiamo viste parecchie in questi anni. Tutte si sono rivelate un
tragico fallimento, causando solo nuovi conflitti, un altissimo
numero di morti tra i civili, ondate di profughi in cerca di
salvezza, e rafforzando, per di più, il terrorismo e il
fondamentalismo. Per questo chiediamo a governo e parlamento
di continuare a cercare in Libia una soluzione per via diplomatica
e politica, in accordo con quanto prescritto dalla nostra
Costituzione, per arrivare a costituire un governo libico unitario,
valorizzando la partecipazione della società civile locale.”
“E diciamo no anche ai nuovi muri che l´Europa sta alzando per
fermare i migranti,” continua don Zappolini, “molti dei quali in
fuga dai conflitti che abbiamo contribuito a generare. Si
chiudono le frontiere e si alza il filo spinato mettendo a rischio
la stessa costruzione dell´Unione. Siamo preoccupati anche per il
ruolo che si sta attribuendo alla Turchia nella gestione dei flussi
migratori, un paese che non garantisce il rispetto dei diritti
umani. Possibile che un continente di 500 milioni di persone non
possa accogliere alcune centinaia di migliaia di profughi?”